Brano: [...]arve insostenibile. In quella situazione Mao e gli uomini che avevano più strettamente collaborato con lui nella attuazione della sua linea strategica e nel sostegno alla sua corrente nel partito, come Lin Piao e Ch’en Pota, fecero apertamente appello all'iniziativa dal basso delle masse per portare ad un nuovo livello di intensità la lotta di classe e vincere le resistenze che l’orientamento di Mao incontrava negli stessi ranghi del partito.
La rivoluzione culturale che accompagnò e seguì questo appello all’intensificazione e alla generalizzazione della lotta investendo non soltanto le sopravvivenze del « vecchio modo di pensare e di vivere » nella società socialista, ma le stesse strutture del partito e in una certa misura le istituzioni del potere statale, costituiva per taluni aspetti la ripresa di numerosi temi che avevano accompagnato la problematica maoista dai primi anni della formazione della personalità politica di Mao. Per altri aspetti, le masse dei giovani e soprattutto quelle degli studenti mobilitati per la rivoluzione culturale rivelarono [...]
[...]tanto le sopravvivenze del « vecchio modo di pensare e di vivere » nella società socialista, ma le stesse strutture del partito e in una certa misura le istituzioni del potere statale, costituiva per taluni aspetti la ripresa di numerosi temi che avevano accompagnato la problematica maoista dai primi anni della formazione della personalità politica di Mao. Per altri aspetti, le masse dei giovani e soprattutto quelle degli studenti mobilitati per la rivoluzione culturale rivelarono tendenze allo spontaneismo e all’anarchismo che Mao aveva sempre condannato fin dall’inizio della sua milizia comunista.
D’altra parte le forze dell'Esercito popolare, che per decenni avevano grandemente contribuito alla lotta di classe entro la società cinese e anche alla costruzione del socialismo, nella loro azione a sostegno
che, più o meno coscientemente, più o meno radicalmente, si opponevano ai fini della rivoluzione culturale.
E.C.P.
Cenni biografici
N. il 26.12.1893 nel villaggio di ShaoShan da una modesta famiglia rurale, potè frequentare le scuole primarie negli anni in cui la Cina (v.), oppressa dalla dinastia dei Manciù e praticamente spartita fra russi, giapponesi, tedeschi e francesi, cercava di raggiungere l’indipendenza sotto la guida del democraticorivoluzionario Sun Yatsen. Dopo un periodo di arruolamento nell’esercito, Mao decise di continuare a studiare, cosa che fece nella città di Changsha vivendo miseramente e facendo umili lavori, compreso quello di spazzino, per mantenersi agli studi.
[...]
[...]olo « Analisi delie classi nella società cinese ».
Quando, dopo la morte di Sun Yatsen, il suo successore Chang Kaishek si scagliò ferocemente contro i comunisti (massacro di Shanghai del 1927), e questi si trovarono
Mao riceve Ho Chi Minh all’aeroporto di Pechino (25.6.
1955)
della linea di Mao non mancarono di suscitare contraddizioni e tensioni non previste.
Per tutti questi motivi, nonostante elementi che indicano come durante la rivoluzione culturale siano stati compiuti nuovi passi per eliminare resistenze e carenze nella costruzione del socialismo in Cina, un giudizio storico complessivo sui risultati di questo fenomeno suscitato in gran parte da scelte strategiche consentanee a tutto il corso dell’operato pratico e dell’elaborazione teorica di Mao, appare prematuro. Non vi è dubbio che, nelle contraddizioni che esso ha presentato, sono stati resi evidenti alcuni caratteri ambivalenti tipici dell’impostazione ideologica di Mao stesso: tali ambivalenze non sembrano essere state risolte in modo lineare e definitivo; inoltre, sul tortuoso [...]
[...]esto fenomeno suscitato in gran parte da scelte strategiche consentanee a tutto il corso dell’operato pratico e dell’elaborazione teorica di Mao, appare prematuro. Non vi è dubbio che, nelle contraddizioni che esso ha presentato, sono stati resi evidenti alcuni caratteri ambivalenti tipici dell’impostazione ideologica di Mao stesso: tali ambivalenze non sembrano essere state risolte in modo lineare e definitivo; inoltre, sul tortuoso sviluppo della rivoluzione culturale
— ed in particolare sull’emarginazione dei più stretti compagni di Mao — può avere inciso anche la crescente difficoltà che Mao sembra trovare nel ravvisare in compagni e collaboratori la capacità di portare avanti le sue scelte strategiche e il suo metodo di lavoro.
È anche possibile tuttavia che, nonostante la presenza continuata di Mao in posizione di primato nel paese e nonostante il suo avaJIo ad alcuni netti mutamenti di impostazione soprattutto in materia di politica estera, nel frenare lo sviluppo della rivoluzione culturale un fattore decisivo sia stato costituito dalla resiste[...]
[...]Mao — può avere inciso anche la crescente difficoltà che Mao sembra trovare nel ravvisare in compagni e collaboratori la capacità di portare avanti le sue scelte strategiche e il suo metodo di lavoro.
È anche possibile tuttavia che, nonostante la presenza continuata di Mao in posizione di primato nel paese e nonostante il suo avaJIo ad alcuni netti mutamenti di impostazione soprattutto in materia di politica estera, nel frenare lo sviluppo della rivoluzione culturale un fattore decisivo sia stato costituito dalla resistenza di forze in qualche modo culturalmente e socialmente privilegiate (come gli intellettuali o gli amministratori), e che le contraddizioni e le carenze di quanti si erano inizialmente schie , rati con Mao abbiano finito col rendere più facile il compito a coloro
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