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Il segmento testuale La rivoluzione culturale è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 27Entità Multimediali , di cui in selezione 2 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 525

Brano: [...]arve insostenibile. In quella situazione Mao e gli uomini che avevano più strettamente collaborato con lui nella attuazione della sua linea strategica e nel sostegno alla sua corrente nel partito, come Lin Piao e Ch’en Pota, fecero apertamente appello all'iniziativa dal basso delle masse per portare ad un nuovo livello di intensità la lotta di classe e vincere le resistenze che l’orientamento di Mao incontrava negli stessi ranghi del partito.

La rivoluzione culturale che accompagnò e seguì questo appello all’intensificazione e alla generalizzazione della lotta investendo non soltanto le sopravvivenze del « vecchio modo di pensare e di vivere » nella società socialista, ma le stesse strutture del partito e in una certa misura le istituzioni del potere statale, costituiva per taluni aspetti la ripresa di numerosi temi che avevano accompagnato la problematica maoista dai primi anni della formazione della personalità politica di Mao. Per altri aspetti, le masse dei giovani e soprattutto quelle degli studenti mobilitati per la rivoluzione culturale rivelarono [...]

[...]tanto le sopravvivenze del « vecchio modo di pensare e di vivere » nella società socialista, ma le stesse strutture del partito e in una certa misura le istituzioni del potere statale, costituiva per taluni aspetti la ripresa di numerosi temi che avevano accompagnato la problematica maoista dai primi anni della formazione della personalità politica di Mao. Per altri aspetti, le masse dei giovani e soprattutto quelle degli studenti mobilitati per la rivoluzione culturale rivelarono tendenze allo spontaneismo e all’anarchismo che Mao aveva sempre condannato fin dall’inizio della sua milizia comunista.

D’altra parte le forze dell'Esercito popolare, che per decenni avevano grandemente contribuito alla lotta di classe entro la società cinese e anche alla costruzione del socialismo, nella loro azione a sostegno

che, più o meno coscientemente, più o meno radicalmente, si opponevano ai fini della rivoluzione culturale.

E.C.P.

Cenni biografici

N. il 26.12.1893 nel villaggio di ShaoShan da una modesta famiglia rurale, potè frequentare le scuole primarie negli anni in cui la Cina (v.), oppressa dalla dinastia dei Manciù e praticamente spartita fra russi, giapponesi, tedeschi e francesi, cercava di raggiungere l’indipendenza sotto la guida del democraticorivoluzionario Sun Yatsen. Dopo un periodo di arruolamento nell’esercito, Mao decise di continuare a studiare, cosa che fece nella città di Changsha vivendo miseramente e facendo umili lavori, compreso quello di spazzino, per mantenersi agli studi.
[...]

[...]olo « Analisi delie classi nella società cinese ».

Quando, dopo la morte di Sun Yatsen, il suo successore Chang Kaishek si scagliò ferocemente contro i comunisti (massacro di Shanghai del 1927), e questi si trovarono

Mao riceve Ho Chi Minh all’aeroporto di Pechino (25.6.

1955)

della linea di Mao non mancarono di suscitare contraddizioni e tensioni non previste.

Per tutti questi motivi, nonostante elementi che indicano come durante la rivoluzione culturale siano stati compiuti nuovi passi per eliminare resistenze e carenze nella costruzione del socialismo in Cina, un giudizio storico complessivo sui risultati di questo fenomeno suscitato in gran parte da scelte strategiche consentanee a tutto il corso dell’operato pratico e dell’elaborazione teorica di Mao, appare prematuro. Non vi è dubbio che, nelle contraddizioni che esso ha presentato, sono stati resi evidenti alcuni caratteri ambivalenti tipici dell’impostazione ideologica di Mao stesso: tali ambivalenze non sembrano essere state risolte in modo lineare e definitivo; inoltre, sul tortuoso [...]

[...]esto fenomeno suscitato in gran parte da scelte strategiche consentanee a tutto il corso dell’operato pratico e dell’elaborazione teorica di Mao, appare prematuro. Non vi è dubbio che, nelle contraddizioni che esso ha presentato, sono stati resi evidenti alcuni caratteri ambivalenti tipici dell’impostazione ideologica di Mao stesso: tali ambivalenze non sembrano essere state risolte in modo lineare e definitivo; inoltre, sul tortuoso sviluppo della rivoluzione culturale

— ed in particolare sull’emarginazione dei più stretti compagni di Mao — può avere inciso anche la crescente difficoltà che Mao sembra trovare nel ravvisare in compagni e collaboratori la capacità di portare avanti le sue scelte strategiche e il suo metodo di lavoro.

È anche possibile tuttavia che, nonostante la presenza continuata di Mao in posizione di primato nel paese e nonostante il suo avaJIo ad alcuni netti mutamenti di impostazione soprattutto in materia di politica estera, nel frenare lo sviluppo della rivoluzione culturale un fattore decisivo sia stato costituito dalla resiste[...]

[...]Mao — può avere inciso anche la crescente difficoltà che Mao sembra trovare nel ravvisare in compagni e collaboratori la capacità di portare avanti le sue scelte strategiche e il suo metodo di lavoro.

È anche possibile tuttavia che, nonostante la presenza continuata di Mao in posizione di primato nel paese e nonostante il suo avaJIo ad alcuni netti mutamenti di impostazione soprattutto in materia di politica estera, nel frenare lo sviluppo della rivoluzione culturale un fattore decisivo sia stato costituito dalla resistenza di forze in qualche modo culturalmente e socialmente privilegiate (come gli intellettuali o gli amministratori), e che le contraddizioni e le carenze di quanti si erano inizialmente schie , rati con Mao abbiano finito col rendere più facile il compito a coloro

525



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 526

Brano: [...], accusato a sua volta di aver tramato contro la vita del Presidente.

Bibliografia: Le opere di Mao Tsetung sono state pubblicate a varie riprese in lingua italiana. Sulla sua vita, sul P.C.C., sulla guerra di liberazione cinese e sulla storia della Cina popolare si possono consultare i seguenti libri: Jack Belden, La Cina scuote il mondo, Bari 1971; Charles Bettelheim, Il socialismo in Cina, Roma 1966 e L'organizzazione industriale in Cina e la rivoluzione culturale, Milano 1974; Giovanni Blumer, La rivoluzione culturale cinese, Milano 1969; Jerome Ch’en, Mao Tsetung e la rivoluzione cinese, Firenze 1966; Enrica Col lotti Pischel, Le origini ideologiche della rivoluzione cinese, Torino 1958, La Cina rivoluzionaria, Torino 1965 e Storia della rivoluzione cinese, Roma 1972; Jean Daubier, Storia della rivoluzione culturale proletaria in Cina, Milano 1972; Jacques Guillermaz, Storia del Partito comunista cinese, 2 voli. (voi. I: 19211949, Milano 1970; voi. Il: 19491972, Milano 1973); William Hinton, Fanshen, Torino 1969 e Buoi di ferro, Torino 1972; Alberto Jacoviello, Capire la Cina, Milano 1972; K. S. Karol, La Cina di Mao, Milano 1965; Maria Antonietta Macciocchi, Dalla Cina, Milano 1971; Edoarda Masi, La contestazione cinese, Torino 1968; Enzo Nizza, Il popolo cinese, La Pietra, Milano 1973; Franca Pizzini, La lunga vita di Mao Tsetung, Milano 1973; Franz Schurmann, Ideologia, potere e organizzazione nella C[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La rivoluzione culturale, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Partito comunista <---comunista <---socialismo <---Bibliografia <---C.L.N. <---Comitato centrale <---Conferenza di Versailles <---Consiglio dei Commissari del Popolo <---E.C.P. <---Edoarda Masi <---Enzo Nizza <---Franca Pizzini <---Franz Schur <---Han Suyin <---Ho Chi Minh <---I Congresso dei Soviet <---Il popolo <---Jack Belden <---Jacques Guillermaz <---Jean Daubier <---Krusciov cinese <---La Cina di Mao <---La Pietra <---La lotta <---La lotta di classe <---P.C.C. <---Piotr Vladimirov <---Repubblica Popolare <---Shao-Shan <---Storia <---Storia del Partito <---Sulla contraddizione <---U.S.A. <---William Hin <---abbiano <---anarchismo <---antifascista <---avventurismo <---comunisti <---craticismo <---dell'Esercito <---egualitarismo <---ideologia <---ideologica <---ideologiche <---italiana <---italiano <---maoista <---maoiste <---maoisti <---marxisti <---mussoliniano <---nazifascisti <---siano <---socialista <---soggettivismo <---spontaneismo



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